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E ora?

La crisi di Governo tanto paventata negli ultimi mesi è finalmente arrivata. Salvini, infatti, ha deciso di staccare la spina al Governo Conte, chiudendo così questa ingloriosa, seppur breve, pagina della storia della Repubblica. L'oramai ex Ministro dell'Interno non fa certo questo per prendere atto del suo fallimento, ma solo per "giocarsi l'all-in", ovvero per cercare di vincere le prossime elezioni (cosa che stando ai sondaggi pare oramai scontata) e governare indisturbato per i prossimi 5 anni, con l'aiuto magari di alleati farlocchi e inutili come Fratelli d'Italia e Cambiamo! (il "nuovo" movimento di Toti).

Questo scenario non è, però, scontato. Sta infatti al Presidente della Repubblica sciogliere le Camere, dopo aver effettuato un nuovo giro di consultazioni per verificare se vi è la possibilità di costituire una nuova maggioranza. Possibilità che, stando alle dichiarazioni degli ultimi giorni, potrebbe anche esistere.

Il "Vate dei pop corn", infatti, ha aperto a un alleanza del PD con il M5S (cosa che fino a ieri non poteva essere nemmeno accennata che subito le "truppe" renziane entravano in allerta) per formare un nuovo "Governo di scopo", che dovrebbe: evitare l'aumento dell'IVA (come non c'è dato saperlo), approvare la Finanziaria (e la legge di Bilancio), nominare il Commissario UE (ambito in cui l'attuale Governo non ha ancora indicato nessuno) e, infine, modificare la legge elettorare. Questo possibile Governo dovrà essere guidato da un Tecnico (si parla di Boeri o dello stesso Conte) e ha già trovato l'appoggio degli ex-LEU, di +Europa (e centristi vari) e potrebbe trovare l'appoggio di quella parte di Forza Italia che non vuole morire salviniana (Carfagna in primis).

Questa possibilità, in realtà, è stata stroncata dalla maggioranza dello stesso PD (anche dallo stesso Zingaretti che fino a qualche giorno fa invece sembrava non auspicare niente di meglio) e dalla base del M5S che non vede di buon occhio Renzi e "i suoi". Insomma, Salvini è riuscito a mettere in crisi più l'opposizione che il Governo stesso.

Il problema è dunque lontano dalla sua soluzione, ma siamo sicuri che un Governo "sinistroide" che si basa sul presupposto di fare deficit per crescere e sul predominio dello Stato sull'individuo sia poi così diverso da quello precedente? Probabilmente lo scopriremo solo vivendo.
L.G.

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