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Cosa (non) c'è nella Manovra



Dopo oltre 4 ore di riunione i membri del Consiglio dei Ministri hanno approvato, salvo intese, la legge di bilancio per il 2020. Tra i vari elementi presenti nel Documento, quota 100, è quello che sta facendo più discutere. Il governo ha infatti deciso di mantenerla, nonostante che i dati economici fin ora registrati dimostrino chiaramente che si tratti di una misura fallimentare. Essa, infatti, non sostituisce la tanto denigrata (ma fondamentale per la salvezza dei conti dell'INPS) "riforma Fornero", ma permette ad alcune persone (che se lo possono permettere) di andare in pensione prima del termine stabilito dalla legge. Quota 100 rappresenta anche un costo molto esoso. L' INPS, infatti, ha calcolato che lo Stato spenderà 37,6 miliardi nei prossimi 5 anni, questo costo ricadrà soprattutto sulle future generazioni, che dovranno continuare a pagare per molti anni, tasse molto alte per cercare di sostenere il debito pubblico. Nella Manovra rimarrà (senza modifiche) anche il reddito di cittadinanza, sebbene esso non funzioni né come strumento di contrasto alla povertà, né per aumentare i posti di lavoro.

Oltre a queste spese il governo ha dovuto trovare anche 23 miliardi per evitare l'aumento dell' IVA e altri finanziamenti per sostenere il fantomatico "Green New Deal", che di fatto si trasformerà in una serie di bonus per chi opterà per le energie rinnovabili. Oltre a questo, il governo ha anche promesso di diminuire il cuneo fiscale (con particolare riguardo all' IRPEF) e di istituire un "fondo per la famiglia", che dovrebbe ammontare a 500 milioni (pochi rispetto al previsto). Infine, si prevedono una serie di bonus, come l'abolizione del super ticket (giusto per dare il colpo di grazia al nostro SSN già carente di risorse).

Il problema più grande di questa Manovra, però, è che per la maggior parte è finanziata in deficit. Le coperture, infatti, sono da un lato scarse (le tasse sulla plastica e zucchero finiranno per colpire per lo più famiglie e piccole-medie aziende) e dall'altro, poco realizzabili. Difficile pensare di poter ottenere 7 miliardi dalla lotta all'evasione fiscale solo aumentando le pene. Il debito pubblico sembra dunque destinato ad aumentare, facendo così continuare quel lungo e inesorabile declino che, da 20 anni a questa parte il Paese non riesce a fermare.

P.S: si può annotare, tra le poche cose buone, il mantenimento dell'industria 4.0 che sembrava destinata a sparire nonostante avesse apportato dei benefici al nostro Paese.

L.G.

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