Era il 3 Febbraio 2019 quando il giovane Nayib Armando Bukele Ortez vinse a sorpresa le elezioni generali a El Salvador, diventando il 43º Presidente della Repubblica nella storia di quel piccolo Paese dell'America centrale. Bukele riuscì, dopo tanto tempo, a rompere il bipolarismo che governava El Salvador in modo disastroso. Dagli anni '90, infatti, si erano alternati alla guida del Paese 2 Partiti politici: a Destra, "l'Alleanza Nazionalista Repubblicana" (ARENA), un Partito Conservatore e a Sinistra, il "Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martì" (FMLN), un Partito Socialista creato dai miliziani comunisti che durante la "Guerra Fredda" avevano organizzato attentati nel Paese. Questo bipolarismo, che era il prodotto del ritorno della Democrazia nel Paese dopo anni di dittatura militare e di guerra civile, non è riuscito a risolvere i gravi problemi che attanagliavano El Salvador. I 2 Partiti, infatti, si sono spinti spesso ai rispettivi estremi dello spettro politico.
ARENA ha portato avanti
politiche nazionaliste e assistenzialiste, tipiche della peggior Destra
populista e il FMLN negli ultimi anni ha cercato di mettere in atto le
politiche del "Socialismo del XXI secolo" tanto caro a dittatori come
Hugo Chàvez e Fidel Castro, che consiste in una
serie di nazionalizzazioni, espropri, e sussidi a pioggia. Il risultato? Il
crollo dell'economia del Paese, che nel giro di poco tempo si è ritrovato a
essere uno degli Stati più poveri dell'America Latina. Ma i problemi per questo
piccolo Paese non erano solo di natura economica. El Salvador, infatti, era
diventato anche uno degli Stati meno sicuri e più violenti della zona. I narcos approfittando
del caos e della povertà estrema avevano di fatto preso il controllo delle
strade, dei giovani senza più futuro e della classe politica del Paese, una cosa che accomunava infatti
i politicanti dell'ARENA e del FMLN era il prendere mazzette.
In questo contesto così difficile
Bukele decide di candidarsi alla carica di Capo dello Stato appoggiato dalla
"Grande Alleanza per l'Unità Nazionale" (GANA, che in spagnolo
significa vittoria), un piccolo Partito di Centro-Destra, Liberale e
anti-corruzione nato nel 2010 da una scissione dall'ARENA e stravince già al 1º
turno le elezioni con il 53,10% dei voti. Bukele ha avuto una vita particolare.
Figlio di immigrati palestinesi (suo padre è stato uno dei più importanti imam
di El Salvador dove gestiva ben 4 Moschee), si iscrisse alla facoltà di
Giurisprudenza della Central America University, che poi abbandonò
per iniziare a lavorare nell'impresa del padre che organizzava campagne
pubblicitarie. Nel giro di poco tempo ha dimostrato di avere un ottimo fiuto
per gli affari, ha fondato la sua impresa con la quale stipulò un contratto con
la Yamaha, per la vendita dei loro prodotti in El Salvador,
riuscendo così a diventare uno dei più ricchi imprenditori del Paese. All'epoca
era vicino alla Sinistra e decise di candidarsi alla carica di Sindaco di Nuevo
Cuscatlàn, nel 2012 e poi nel 2015 a Sindaco della Capitale, San
Salvador, con il FMNL, venendo eletto entrambe le volte e divenne così il
più giovane Sindaco della storia del Paese. A quel punto diventò molto popolare
grazie al suo carisma e a un ottimo uso dei social network e
diede prova di essere anche un buon amministratore (soprattutto non in
vendita). Poco dopo iniziò a criticare l'establishment del suo Partito e
l'allora Presidente Salvador Sànchez Cerén e il disastroso operato
del suo Governo. Queste critiche gli costarono l'espulsione dal FMLN, allora
decise di fondare il suo Partito politico insieme a un gruppo di giovani
militanti riformisti, di tecnici e di imprenditori, chiamandolo "Nuove
Idee" (NI, un Partito Liberale e anti-sistema diventato nel
giro di pochissimo tempo la prima forza politica) e si candidò alle elezioni
vincendole e ottenendo anche una maggioranza molto ampia all'Assemblea
Legislativa.
Una volta diventato Presidente Bukele ha governato grazie a una coalizione di Partiti provenienti da storie politiche diverse e che non avevano mai governato prima il Paese: il suo NI, GANA, ma anche il "Partito Democratico Cristiano" (PDC, un piccolo Partito centrista) e il "Partito della Coalizione Nazionale" (PCN, un piccolo Partito Conservatore). Bukele si è distinto per aver messo in atto riforme molto innovative e coraggiose. Il suo Governo ha seguito un'impostazione conservatrice in ambito sociale, promuovendo politiche di sostegno alle famiglie e alla natalità e molto liberale in economia, con programmi caratterizzati da tagli delle tasse, privatizzazioni e un forte rigore di bilancio. Uno degli atti sicuramente più dibattuti è stato aver dato corso legale ai Bitcoin, nel 2021, con l'obiettivo di migliorare l'economia rendendo più semplici le operazioni bancarie per i salvadoregni e incoraggiare gli investimenti esteri. Nel 2022, più salvadoregni avevano portafogli "Bitcoin Lightning" che conti bancari. Questa mossa è stata resa necessaria anche dal fatto che la valuta ufficiale del Paese, il Colón (SVC) dopo una fortissima svalutazione è stata rimossa dalla circolazione dal 2001, quando il Paese ha optato per la dollarizzazione, ma questo ha diminuito il potere d'acquisto della popolazione e ha rallentato le esportazioni di El Salvador.
Bukele ha affermato che l'adozione del Bitcoin renderà più facile per i salvadoregni che vivono all'estero inviare rimesse ai loro parenti nel Paese e che renderà anche le transazioni digitali più accessibili alle persone "underbanked". Il Governo ha annunciato di aver stanziato $150 milioni in contanti per sostenere il Bitcoin del Paese e ha distribuito $30 in Bitcoin alle persone che si iscriveranno per utilizzare un portafoglio elettronico chiamato "Chivo" (gergo salvadoregno per dire cool). Il Governo di El Salvador ha acquistato ₿400, per un valore di circa $20,9 milioni. Così facendo El Salvador è diventato il 1º Stato al mondo a considerare il Bitcoin moneta legale. Come parte di questa adozione, il Governo ha iniziato a richiedere a tutte le aziende di accettarlo e le transazioni in Bitcoin non sono soggette all'imposta sulle plusvalenze e gli investitori stranieri che investiranno più di ₿3 nel Paese hanno diritto a ottenere la residenza permanente. All'inizio l'uso dei Bitcoin è stato molto limitato, a causa dei malfunzionamenti di Chivo e della scarsa conoscenza del funzionamento della criptovaluta da parte dei salvadoregni, ma il Governo, nonostante le critiche della World Bank e del IMF, è andato avanti e ha annunciato che avrebbe utilizzato energia geotermica sostenibile per il mining dei Bitcoin attraverso il vulcano Conchagua, per ridurre i costi e l'inquinamento dovuti all'estrazione delle crypto. L'adozione del Bitcoin ha portato a un aumento significativamente elevato di investimenti da parte di aziende e capitali stranieri in El Salvador e a Marzo 2024, il "gambit Bitcoin" di El Salvador si attestava su un profitto del 50%, con il Bitcoin che ha registrato un nuovo massimo storico di oltre $69.000. Secondo diversi economisti è ancora troppo presto per capire se l'azzardo Bitcoin è da considerarsi azzeccato o pure no, ma vista la crescita economica che il Paese ha avuto negli ultimi 5 anni le premesse sembrano buone.
Altre misure
fondamentali messe in atto da Bukele riguardano la sicurezza e il contrasto alle
gang. El Salvador è storicamente conosciuta come "la capitale mondiale
degli omicidi". Questo triste soprannome è dovuto al fatto che in
questo piccolo Paese di circa 6,5 milioni di abitanti e
l’estensione dell’Emilia-Romagna si registrano più
di 6.000 omicidi l'anno, propiziati dagli scontri tra
le principali organizzazioni criminali, la "Mara Salvatrucha" e
il "Barrio 18", che si stima contino su un vero e proprio
esercito di più di 70 mila membri. Bukele ha fin da subito
messo in atto una politica di repressione molto dura nei loro confronti e
ha cercato di contrastare la corruzione con il Piano di Controllo
Territoriale. Nel 2020, gli omicidi
quotidiani crollarono da 9 a 5, e nel 2021 addirittura
a 3 e recentemente si sono registrati diversi mesi consecutivi
con 0 omicidi. Questo è il
frutto della “guerra alle gang”, il Governo ha imposto uno stato
d’emergenza, ha aumentato le pene per i crimini legati alle gang, e lanciato
una campagna di arresti contro esponenti di spicco della criminalità
organizzata senza precedenti. In quasi 1 anno, le autorità riportano la cattura di più di 64 mila presunti Pandilleros (nome
dei membri delle gang), arresti che hanno portato il totale della popolazione
carceraria a circa 100 mila persone, cioè il 2% della
popolazione adulta del Paese, la proporzione più alta al mondo. Il
Governo prevede di ospitare 40 mila criminali in un nuovo mega carcere costruito in tempi
record. La strategia sembra funzionare, le gang hanno accusato il
colpo, allentando il loro controllo territoriale e riducendo l’estorsione, il
loro storico motore economico che colpiva circa 1/5 delle
attività economiche del Paese. Quelli di Bukele alla guida di El Salvador si
registrano come gli anni meno violenti nella sua storia recente.
L.G.
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